Iglesiente il nostro primo vero viaggio in Sardegna

Percorrendo km alla scoperta del Sulcis-Iglesiente

La nostra prima uscita fotografica alla scoperta degli angoli più belli della Sardegna la si può considerare l’Iglesiente.

La prima parte del viaggio in effetti è stata un po un calvario, ad iniziare da Arbus dove ci vediamo costretti a rallentare per via di una interminabile e curiosa processione con i carri a buoi per la festa patronale.

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spiaggia di Scivu
La splendida spiaggia di Scivu

Superata la carovana riusciamo finalmente a raggiungere la splendida e selvaggia  spiaggia di Scivu, 3 km di  oasi dove la presenza dell’uomo è veramente limitata alla balneazione durante la stagione estiva; non esistono infatti strutture ricettive in prossimità, fatta eccezione di un campeggio a circa 1 km.

Erosione delle rocce a Scivu
boshcetto-is-arenas-nei-pressi-di-scivu
L’entroterra di Is Arenas

Lasciata la spiaggia ci soffermiamo ad ammirare le stranezze del paesaggio e fare qualche altra foto, la vegetazione è piuttosto scarsa e si eccettua la macchia mediterranea ma ogni tanto la curiosa forma degli alberi spezza questa monotonia e attira la nostra attenzione.

Lasciato Scivu alle spalle ci dirigiamo nel cuore dell’area mineraria sarda, Buggerru ci attende ed è un susseguirsi di emozioni e colori come quelli ad esempio di uno sterminato campo di papaveri nei pressi di Portixeddu.

campo di papaveri a portixeddu
Campo di papaveri a Portixeddu

Man mano che si prosegue la costa ci appare sempre più chiara e insieme ad essa i resti di un passato minerario oggi ancora alla ribalta delle cronache, ancora poco ed eccoci arrivati a Buggerru.

punto-panoramico-buggerru
Il punto panoramico di Buggerru con il vecchio compressore per l’aria

Mentre ammiriamo lo stupendo paesaggio i cimeli di un vecchio compressore ci fanno capire che stiamo sopra un sistema di pompaggio dell’aria, vera e propria archeologia industriale.

buggerru panorama su portixeddu
Spiaggia dalla uova di dinosauro capo pecora
Spiaggia dalla uova di dinosauro Capo pecora

Non distante da qui,  a  circa 8 km la nostra prossima tappa: Cala Domestica.

La spiaggia si trova in un insenatura nella quale si scorgono i resti di insediamenti minerari, edifici e magazzini, se ci si addentra sulla destra, si scorge una galleria, scavata artificialmente.

Una volta attraversatala ecco un’altra piccola caletta appare ai nostri occhi. Qua venivano imbarcati i minerali, si possono ancora intravedere infatti resti di pontili e ancoraggi.

cala-domestica

Sabbia finissima e bianca e più in là su un promontorio una vecchia torre spagnola a guardia della piccola insenatura.

I km pian piano aumentano ma la bellezza del paesaggio riesce comunque a distrarci dalla fatica. Lasciamo Cala Domestica e in un susseguirsi di curve raggiungiamo l’altro insediamento minerario famoso anche per lo scoglio di Pan di Zucchero che si erge imponente di fronte alla spiaggetta: Masua.

pan-di-zucchero

Anche qui ad accoglierci i resti di scavi, gallerie, insediamenti minerari.

Il nostro viaggio a questo punto avrebbe dovuto proseguire ma ahimè un piccolo incidente di percorso ci fa tornare indietro. Ricordate il campo di papaveri? Ci siamo dovuti tornare per recuperare il cellulare, che era caduto mentre scattavamo la foto!!

Recuperato il telefono facciamo una breve sosta a Iglesias e ci incamminiamo sulla via del ritorno….anch’essa lunghetta, ma questa è un’altra storia, un altro viaggio.

Km percorsi: 273 circa da Nuoro a Iglesias (per il ritorno non ci siamo fatti mancare nulla….Iglesias, Cagliari, Isili, Laconi, Belvi, Desulo, Fonni, Mamoiada). quasi 5 ora di percorrenza (in macchina) più le soste fotografiche solo all’andata!

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