Castello de Sa Paulazza

Un trekking alternativo tra le campagne i Olbia alla scoperta di Castelli e Fonti Sacre.

Che il territorio di Olbia fosse ricco di testimonianze dei tempi passati era assodato. Era da un po di tempo che volevamo fare un salto a Monte a Telti per la presenza di quelle torri che ogni volta suscitavano in noi tanta curiosità.

Sabato scorso ci siamo decisi e abbiamo fatto un salto in un luogo veramente bello sia dal punto di vista naturalistico che archeologico.

La prima tappa è stata la visita alla Fonte Sacra di Li Fitteddi. Districandoci tra i rovi e le frasche che ormai stanno prendendo il sopravvento sul sentierino, finalmente riusciamo a trovarla!

fonte sacra

Scrive così la nostra amica archeologa Letizia Fraschini, che ringraziamo per le preziose informazioni:

La Fonte Sacra Nuragica di Li Fitteddi

Fonte Sacra Nuragica di Li Fitteddi

Alle falde nord orientali di Monte a Telti è presente la fonte nuragica Li Fitteddi, di cui è ben visibile il fronte rettilineo, in cui si apre l’accesso quadrangolare alla celletta di captazione, e il solco per lo scolo del troppopieno.

Fonte Sacra Nuragica di Li Fitteddi

La nostra escursione prosegue stavolta attraverso un facile sentiero ben segnalato che ci porta sulla cima della collina granitica di Monte a Telti sulla quale sorgeva il Castello bizantino di Sa Paulazza.

Durante il percorso di avvicinamento notiamo la bellezza delle rocce granitiche che assumono le più svariate forme. Alcune di queste rocce sono state utilizzate in tempi non recenti probabilmente come recinti. Come questa “conca fraicata” che vedete in foto.

conca fraicata

Il Castello de Sa Paulazza

castello di sa paulazza

Del Castello riportiamo le informazioni tratte da uno studio di A. Amucano a cura di Letizia Fraschini.

Siamo agli albori della Sardegna bizantina. Il castrum di Sa Paulazza, situato sul colle Mont’ a Telti a 234 m sul livello del mare, fu edificato dopo la riconquista della Sardegna da parte di Giustiniano, imperatore romano d’Oriente, che nel 534 d.C. strappò l’isola ai Vandali che avevano distrutto l’Olbia romana e il suo porto. Il castello fu costruito sicuramente a scopo difensivo e costituisce l’esempio di fortificazione bizantina meglio conservata della Sardegna. Dall’area archeologica era, infatti, possibile controllare non solo la piana di Olbia e il suo golfo ma anche monitorare eventuali invasioni delle popolazioni dell’interno, gli eredi dei Balari e dei Corsi, che praticavano razzie.

olbia
Il panorama dalla collina di Monte a Telti

Come si evince dagli studi dell’archeologo M.A. Amucano, il castello ha la forma di un quadrilatero e conserva quasi integralmente una cortina esterna, che perimetra un’area di circa un ettaro e mezzo, percorribile superiormente grazie al camminamento di ronda, che in alcuni tratti appare ancora intatto, con la presenza di merli rettangolari a protezione del parapetto. Negli angoli del colle sono presenti i resti delle torri e due porte di accesso, l’una accessibile, ancora fiancheggiata dai resti di due garritte per i soldati di guardia, e l’altra interrata.

interno torre
Particolare dell’interno di una delle torri.

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO

AMUCANO, M. A., Annotazioni preliminari sul castrum di Sa Paulazza (Olbia), in AA.VV., Archeologia del Territorio. Territorio dell’Archeologia, (R. Caprara, A. Luciano, G. Maciocco curr.), Sassari 1991, pp. 151-160.

AMUCANO, M. A., Osservazioni preliminari sulle fortificazioni altomedievali nell’area nord-orientale della Sardegna, in Atti del convegno:  Archeologia castellana nell’Italia centro-meridionale. Bilanci e aggiornamenti (Roma, CNR, sala Marconi, 27-28 novembre 2008).

AMUCANO M. A. , Olbia, Phausiana, Africani iudices. Viabilità e limites nel comprensorio olbiese fra tarda antichità ed età proto-bizantina: nuove acquisizioni e ipotesi preliminari, in Atti del Convegno Internazionale “L’Africa romana”, XVII, (Sevilla 2006), Roma 2008, pp. 1831-1854.

cinta muraria
merlature
Particolare dei merli rettangolari a protezione del parapetto

Un bel trekking adatto a tutti con l’unica avvertenza che bisogna fare molta attenzione nei pressi dei camminamenti vicini alle torri. La vegetazione infatti si è ripresa in parte i sentieri e vi sono zone in cui il terreno è franato.

Prestare quindi molta attenzione.

Per chi volesse percorrere l’itinerario abbiamo caricato la traccia sul nostro profilo Wikiloc.

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