Il Canyoning è senza dubbio una delle attività più divertenti che si possano praticare in Sardegna.
Al’inizio degli ’90 solo alcune forre erano state esplorate con le tecniche proprie del torrentismo ma piano piano un numero sempre maggiore di appassionati ha creato un vero e proprio movimento che conta centinaia di praticanti.
Sono state attrezzate molte decine di gole acquatiche, percorribili in un periodo che va da ottobre a giugno. In alcune località è anche possibile fare canyoning quasi tutto l’anno.
Le forre più belle per il Canyoning in Sardegna
La cosa che interessa veramente ad un torrentista è che ci sia acqua molta acqua e questo a volte in Sardegna è un problema.
Nel senso che non avendo montagne molto altre ne perennemente innevate, lo scioglimento delle nevi alimenta i torrenti per un periodo piuttosto breve che va grosso modo da marzo a maggio.
Però è anche vero che la Sardegna si è rivelata una regione piuttosto piovosa ultimamente cosa che ha permesso di praticare canyoning praticamente in tutte le forre conosciute senza crossi problemi.
Anzi paradossalmente ci sono state delle situazioni di impraticabilità a causa delle piene che hanno interessato alcuni dei torrenti.
Detto questo scegliere le forre più belle ed interessanti è sicuramente un po’ soggettivo ma le più amate sono senza dubbio quelle che scendono dal Gennargentu, alcune dell’Ogliastra e del Sulcis. In questi ultimi anni grazie anche ad associazioni molto attive sono state scoperte e attrezzate diverse forre in Gallura piuttosto tecniche e con una buona portata d’acqua nella stagione migliore.
I nostri spot per il Canyoning in Sardegna
In questi anni abbiamo cercato di praticare il canyoning in Sardegna il più possibile, cercando di approfittare di ogni momento di tempo libero perché come si è detto le risorse idriche non sono tantissime e allo stesso tempo alcuni torrenti diventano molto impegnativi se non proprio pericolosi in caso di forti piogge.
L’ogliastra è tra le zone con le forre che ci hanno dato maggior divertimento: è ricca di zone boscose con impluvi ripidissimi che diventano torrenti anche impetuosi durante le piene (e quindi da evitare) ma rispetto ad altre zone della Sardegna l’acqua c’è anche d’estate.
Sicuramente uno dei nostri luoghi preferiti è Bacu sa Figu tra Talana e Villagrande un bella gola lunga e con molti salti di cui alcuni decisamente interessanti. in un’area molto ristretta si possono trovare diverse forre alcune anche belle con cascate alte come Bau Vigo che ha un salto frazionabile di novanta metri.
Rio Sarcerei che arriva fin sotto Gairo è un’altro torrente molto frequentato e appena sotto il Gennargentu troviamo alcuni dei primissimi affluenti del Flumendosa: Accu e’ s’Alinu e un po’ prima Riu e’ Forru con bei salti e acqua pulitissima.
Spostandoci verso est sempre sotto il Gennargentu nel territorio di Aritzo ci sono le famosissime Bau Alase e Arredaulu molto verticali e con un deciso regime torrentizio.
Oppure verso sud nelle zone di Perdasdefogu sono state attrezzate diverse forre in zone che un tempo erano aree minerarie e successivamente sono entrate a far parte delle servitù militari. In ogni caso sono interessanti e con un aspetto molto diverso dalle forre a cui siamo solitamente abituati, infatti i minerali che emergono ed entrano nella corrente depositandosi hanno creato delle colorazioni sgargianti che vanno dal rosso al giallo a al verde. In queste zone con un po’ di fortuna e di attenzione è anche possibile avvistare l’Euprotto Sardo (Euproctus platycephalus) un endemismo molto raro ormai in quasi tutta la Sardegna, si tratta di piccoli esserini anfibi appartenenti alla famiglia delle salamandre qui sul sito di Sardegna Foreste trovate una descrizione scientifica esaustiva. Nella descrizione parla di animale solitario ma possiamo affermare che in alcuni torrenti ci sono colonie con decine di esemplari che condividono pochi metri quadrati di pozza. Sono bellissimi e delicatissimi per cui anche l’attività di canyoning potrebbe arrecare disturbo specie nei periodi di riproduzione. Infatti camminando e smuovendo le pietre si rischia di compromettere le uova che gli Euprotti depongono sotto di esse.
La cosa interessante è che questi animali così delicati vivono numerosi in aree considerate inquinate dall’attività umana sia quella mineraria che a maggior ragione quella militare, un paradosso.
Un po’ più a Nord invece nel supramonte tra Orgosolo, Urzulei, Baunei, Oliena e Dorgali si sono sia gole asciutte ormai fossili come Fuili sia ambienti molto particolari come la Grotta Donini e la Codula Orbisi. Partono entrambe dallo stesso torrente e una si sviluppa come una lunga grotta passante con uscita in cascata sul flumineddu e l’altra in maniera più tradizionale sempre con uscita sul flumineddu ma anch’essa con una grotta passante. Si tratta di ambienti carsici di grandissima bellezza.
Naturalmente conosciutissima anche la traversata del Flumineddu fino a Gorroppu. Si tratta di una escursione molto particolare e bellissima che richiederebbe una trattazione a parte, una delle prime fatte in Sardegna, spesso con pochissima acqua corrente e solo molte pozze, negli anni novanta eravamo soliti percorrerla con il canotto con una tecnica più speleologica che torrentistica. Per fare tutta la discesa del flumineddu sarebbero necessari due giorni con un bivacco dentro la forra.
Siamo nel tratto di supramonte tra Orgosolo e Urzulei per sfociare poi a Dorgali, diversi km tra pareti altissime ed enormi massi.
Spostandoci verso Est nella zona del monte Linas (Villacidro e Gonnosfanadiga) ci sono diverse forre che permettono attività torrentistica tanto che proprio qui si è svolta l’ultima edizione di Acquatica. Le possibilità sono diverse sia nella zona zona di Villacidro con Piscina Irgas, Muru Mannu e il rio Linas addiritttura adiacente al centro abitato con un vasto piazzale e sentieristica eccellente abbiamo Sa Spendula la cascata finale del Rio CoXinas e vicino a Gonnosfanadiga Rio Zairi.
Nel Nord della Sardegna sono state attrezzate recentemente un gran numero di forre alcune sotto il Limbara con accesso da Berchidda molto belle e piuttosto tecniche e altre tra il Montalbo e nei dintorni dell’Oasi di Tepilora.
Ma come non menzionare il Rio Pitrisconi a SanTeodoro? Un autentico parco giochi con cascate, pozze profonde tuffabili, toboga e acque limpidisisme. Pitrisconi lo abbiamo percorso anche in notturna sotto la luna insieme a molti amici torrentisti in due raduni di cui l’ultimo organizzato proprio quest’anno a maggio.
Il torrentismo di notte non è cosa per tutti e infatti lo abbiamo organizzato con un gruppo di amici esperti che conoscono anche loro molto bene la forra che abbiamo scelto. Una possibilità interessante potrebbe essere la discesa di Sa Spendula in notturna perché la parte finale è illuminata da dei grossi fari e sicuramente è molto coreografica.
Non troppo distanti poi a Padru ci sono altre forre come Su Canale de su Duttore e Neulavé ed altre.
Conclusioni
Praticare il canyoning in Sardegna si può ed è molto divertente, certo non abbiamo le portate d’acqua della Corsica o di altre regioni montane italiane, ma dalla nostra abbiamo una grande varietà di ambienti e di rocce dal calcare allo scisto al granito e al porfido. Se si va nella giornata giusta anche le portate sono decenti il problema è solo la continuità e il rischio di piene a causa degli improvvisi temporali.
Gli avvicinamenti sono quasi sempre abbastanza brevi e agevoli e in giornata si riesce quasi sempre a precorrere tutta la forra. Un’eccezione potrebbe essere rappresentata dal Flumineddu che se si percorre unendo anche la gola di Gorroppu può richiedere un paio di giorni.