Con una comitiva di amici Bergamaschi alla scoperta dei sentieri tra Supramonte e mare
La vacanza in Sardegna l’avevano pianificata da quasi un anno. Tutto è iniziato durante Autunno in Barbagia a Mamoiada, quando Adriana l’amica di Rita (amica di famiglia e collaudata camminatrice), ci ha chiesto organizzare un viaggio per fare trekking in Sardegna.
Così io e Marco ci siamo attivati affinché questa avventura potesse realizzarsi: dapprima la logistica, cioè viaggio, sistemazione in albergo e transfer, quindi il piano escursioni.
Tutto è andato secondo i piani e questo è il racconto di quest’avventura.
L’ arrivo
Il gruppo arriva presto: poco prima delle 8 ad Alghero. Agli arrivi iniziamo ad intravedere zaini e zainetti. Eccoli! Un gruppo di inseparabili amici di Bergamo che ci vengono incontro, entusiasti dell’avventura che sarebbe iniziata di li a poco.
Colazione e via! Al noleggio furgoni… la nostra Adriana se ne aggiudica ben due, ma non entriamo troppo nei particolari. Quelli resteranno nella nostra memoria.
Caricati i bagagli partiamo alla volta di Cala Gonone. Ci aspettano oltre 2 ore di viaggio per passare da una costa all’altra. Superata la galleria oltre Dorgali, ci racconteranno poi dello stupore nel passare in così poco tempo dalla montagna al mare quasi per incanto.
Effettivamente la Montagna e il Mare saranno il comune denominatore di questa settimana nella quale si sono alternati entrambi i paesaggi.
Ci fermiamo a pranzo e facciamo un piccolo briefing per descrivere le escursioni e spiegare i dettagli delle varie giornate. Dopo il check-in al Villaggio Beach, dove sono stati accolti splendidamente, li salutiamo e anche noi andiamo a preparaci per l’indomani. Ci aspetta una tappa di quelle toste, tra l’altro la prima tappa del Selvaggio Blu.
I trekking
Day 1: Perda Longa – Us Piggius
Si parte presto, alle 8 siamo già in marcia.

Ci aspetta la prima tappa del Selvaggio Blu e la comitiva non vede l’ora: ne hanno tanto sentito parlare dagli amici rimasti a casa e sono molto eccitati.
La giornata si prospetta impegnativa fin da subito, perché fa abbastanza caldo e per l’afa, che si fa via via più intensa man mano che il sole si alza.
Il primo tratto, facile, comincia a tutto gas, non si risparmia nessuno. Iniziamo a camminare forte, forse troppo, vista la salita che ci aspetta.

Ah già dimenticavo: non si tratta di un gruppo di ragazzini, ma di Escursionisti Senior, quasi tutti oltre i 65 anni, alcuni oltre i settanta, con alle spalle migliaia di km di sentieri in tutto il mondo, in forma certo ma con anche qualche limite.

Dopo aver guadato rapidamente il torrente di Baus, arriviamo al carrubo secolare che purtroppo non è più come un tempo. Con grande dispiacere notiamo che si sono spezzati diversi rami e il tronco sembra perfino in parte marcito.
Da qui inizia lo strappo in salita e la pendenza inizia a farsi sentire.

Anche i nostri amici, nonostante siano collaudati camminatori non sono abituati a questo caldo intenso. Effettivamente il meteo ha voluto regalarci un finale d’estate degno di questo nome, forse anche troppo bello.

Saliamo gradualmente e incontriamo diversi gruppi di escursionisti, ma anche alcuni solitari che si stanno allenando per la UTSS .
Scopriamo quindi con piacere che Dario uno del nostro gruppo è un atleta di trail! Il suo continuo superarmi e tornare di corsa mi aveva insospettita!
Man mano che si sale la prospettiva cambia e il paesaggio si fa sempre più interessante, ecco quindi che ci si scatena con le foto di rito in uno dei percorsi più suggestivi della Sardegna.

Superata la cengia Giradili mi fermo un po’ con Ferdy che ha problemi allo stomaco e quindi è un po’ affaticata.
Mentre gli altri raggiungono gli ovili di Us Piggius e riescono anche a fare qualche foto all’interno, noi di tanto in tanto ci riposiamo, ma riusciamo a raggiungerli per la sosta pranzo. L’area dell’ovile in poco tempo diventa affollata, arrivano persone in continuazione e il gruppo di atleti (quelli che si stanno allenando per la UTSS) si fa sempre più numeroso.

La meta di oggi doveva essere la Punta Giradili ma il caldo ha reso davvero pesante la salita, quindi optiamo per il rientro, che comunque non ci dispiace affatto, infatti la prospettiva cambia ma anche i colori sono differenti e il sole che illumina le mulattiere regala immagini e ricordi spettacolari.

Stanchi ma soddisfatti (tante foto e tante risate) si torna al Villaggio per un riposo ristoratore. Ci attende una nuova giornata di trekking.


Day 2: Genna Petta – Flumineddu – Gorropu – Genna Silana
Un piccolo cambio di programma ci fa anticipare di un giorno l’escursione che porterà i nostri amici a scoprire un sentiero poco praticato e che a breve farà parte di uno dei nostri trekking lunghi.

Per un breve tratto hanno anche assaporato, oltre i corbezzoli che iniziano a maturare, anche un po’ di asprezza del territorio, con alberi e rovi che per un breve tratto hanno chiuso un po’ il sentiero. Ne sanno qualcosa le gambe e il viso di Marco che ha avuto un piccolo incidente con un ramo. Tutto però alla fine si è concluso bene con uno dei percorsi che ci è piaciuto di più.

L’inizio stavolta è in discesa e all’ombra, cosa che ci piace molto vista la fatica del giorno prima!
La gola di Gorropu vista da Genna Petta appare in una prospettiva diversa dal solito. Piano piano il sentiero si fa meno ripido e ci inoltriamo in un’area boscosa quasi al livello del Flumineddu dove affiorano i resti di un antico villaggio con enormi capanne circolari.

In relativamente poco tempo arriviamo al Flumineddu: uno spettacolo affascinante con i suoi riflessi e colori.

Pausa pranzo e breve acquatrek sul fiume per intercettare il sentiero in riva sinistra che porta ai ruderi della chiesa campestre di S.Anna. Siamo ormai al bivio con il sentiero 485 e la gola di Gorropu è ormai vicina.

Per la visita però rimandiamo all’indomani, abbiamo deciso infatti di percorrere tutto il sentiero da S’Abba Arva in modo da permettere anche agli altri due amici Paolo e Lina di fare almeno un’escursione tutti insieme.
Arrivati all’imboccatura della gola, salutiamo le guide e ci avviamo verso il sentiero di Genna Silana per la chiusura di questo anello ed il rientro.

Un bello strappetto in salita! La fatica però viene ripagata dalla natura e dal paesaggio con immensi lecci e corbezzoli, di quelli che solo qui si possono vedere.
Il nostro Dario, che ci ha abituato alle sue performance, ci precede assai velocemente per andare a recuperare il pulmino, inseguito da Marco, mentre noi con calma ci godiamo anche un po’ di paesaggio! L’aria fresca di Genna Silana ci da una grossa mano nel recupero, i nostri pulmini arrivano a prenderci e possiamo andare a riposarci.

Day 3: S’Abba Arva – Gorropu
Una delle cose che ci hanno chiesto spesso è il significato di alcuni toponimi, ma soprattutto la notevole differenza tra il nome originale e l’IGM. Sa Barva e S’Abba Arva ne è un esempio.
L’escursione di oggi è un pelino più leggera, ma resa più emozionante dalla visita alla gola di Gorropu. Con nostra grande gioia possono prendervi parte anche Lina e Paolo, che non faceva lunghe camminate di trekking da un anno per problemi ad un piede.
Il percorso con i suoi tratti in ombra nel bosco e la possibilità di rinfrescarsi nelle due fonti lungo il sentiero, è piaciuto molto.
L’ingresso nella gola poi ha lasciato tutti senza fiato, anche perché non si percepisce immediatamente la dimensione dell’ambiente, quindi per loro una visione inaspettata.

La guida di Gorropu.info illustra ai nostri amici tutte le caratteristiche della gola con le dovute avvertenze: il tratto visitabile è diviso in tre zone: verde, gialla e rossa che pongono difficoltà crescenti nell’attraversamento, con la rossa che è caldamente sconsigliata. Nella foga della scoperta qualcuno è riuscito ad avanzare sino alla zona rossa.


Ovviamente ci siamo fatti mancare nulla, compreso un bagno ristoratore nelle acque (freddine) del Flumineddu!
Il giovedì è giorno di relax per tutti.
I nostri amici ne approfittano per fare un giro in barca, fare il bagno e visitare le grotte del Bue Marino. Noi ci rilassiamo, si fa per dire, rivedendo la pianificazione delle ultime due giornate.
Day 4: Suttaterra – Cala Fuili
La nostra classica Dalla Montagna al Mare percorsa proprio a Capodanno.
Percorriamo la mulattiera che dalla SS 125 porta all’arco di Suttaterra – Punta Nuraghe.

Alla fine della mulattiera dopo circa 150 metri di dislivello positivo, ci si ferma qualche minuto per le foto di rito, in uno dei luoghi più panoramici del territorio di Dorgali.

Da qui inizia la nostra discesa verso la foresta di Ghivine e i resti degli antichi insediamenti.

Un percorso rilassante in mezzo agli alberi interrotto a tratti da un percorso più soleggiato. Scendiamo nella Codula di Fuili e dopo averla attraversata risaliamo per Toddeitto, per poi riprendere il sentiero verso Cala Fuili dove i nostri amici non si sono lasciati sfuggire l’occasione per fare un bel bagno!
Day 5: Cala Fuili – Cala Luna
Siamo giunti all’ultimo trekking: si chiude in bellezza con una classica dell’escursionismo in Sardegna.
Partenza da Fuili, dove la prima salita stronca sempre un pochino e via sul sentiero basso che conduce anche al ramo nord delle Grotte del Bue Marino.
Tra saliscendi continui e la presenza costante della scilla marittima lungo il sentiero, quasi come un segnavia naturale, arriviamo a Cala Luna.

Raggiungere questa spiaggia è sempre emozionante e per circa un’oretta, strano ma vero, siamo stati in pochissimi, sia sulla spiaggia che a mollo.


Per il rientro abbiamo optato per il barcone, anche perché le nuvole minacciavano pioggia e rientrare sul sentiero di calcare bagnato non sarebbe stato il massimo della sicurezza.
È stata la scelta giusta, perché qualche goccia ha iniziato a scendere e poi abbiamo avuto più tempo per chiacchierare e salutarci come si deve.
Saluti finali
Per i nostri amici abbiamo preparato un aperitivo tipico, un dopo escursione di quelli che organizziamo spesso tra amici. Un po’ di cannonau mamoiadino, pane carasau, formaggio e salsiccia, tutti apprezzatissimi.
Questi saluti, davanti ad un bicchiere di buon vino poi, sono stati davvero emozionanti.

Sono stati giorni impegnativi, fisicamente e mentalmente. Sempre attenti affinché tutto andasse per il meglio. Ma soprattutto sono stati giorni di condivisione e amicizia.
Se da un lato la Sardegna ha dato loro la possibilità di conoscere un territorio diverso da quelli a cui sono abituati, per noi sono state giornate di arricchimento culturale, con momenti divertenti e tante risate. Mi hanno colpito molto il legame e lo spirito che li spinge ogni volta a percorrere assieme strade e sentieri.

Archiviamo questa bellissima esperienza e già iniziamo a programmare le prossime avventure e sicuramente i nostri amici ne saranno protagonisti.