Perda ‘e Liana, tramonto e luna piena

Un’escursione emozionante intorno al tacco calcareo più famoso d’Ogliastra.

In Sardegna ogni trekking diventa un racconto e ogni storia diventa una bellissima esperienza vissuta nella nostra meravigliosa isola.

Per il 4 luglio 2020 in occasione della luna ormai piena abbiamo scelto uno scenario quasi da film western!

E in effetti Perda ‘e liana un po’ di fama da selvaggio West se l’è conquistata finendo più volte tra le storie di Tex Willer.

Escursione Perda 'e Liana 4 luglio 2020 (2)

Appoggiata su uno strato di arenarie mesozoiche sopra antichi scisti del paleozoico si erge un prisma di calcare giurassico visibile a decine di chilometri di distanza, un autentico e gigantesco menhir naturale.

Il paesaggio è davvero spettacolare, e con i nostri amici ci avviamo lungo il sentiero accolti da un mix di profumi delle piante spontanee e officinali che disseminate ovunque creano una cornice davvero unica.

In questi giorni molte di queste piante sono in piena fioritura e il mix di colori che ne viene fuori è davvero sorprendente.

Elicriso, camedrio, timo, erica, menta, sono ovunque e a tratti incorniciano il tacco che piano piano è sempre più vicino a noi.

Arrivati alla base ci inoltriamo alla nostra sinistra tra la macchia mediterranea e mentre percorriamo il versante orientale ci rendiamo conto che la prospettiva e l’aspetto del tacco cambia passo dopo passo.

La temperatura è davvero piacevole anche se a tratti una nuvola ci toglie la bellezza del sole che comunque decide finalmente di mostrarsi e di illuminare il paesaggio intorno a noi.

Mentre continuiamo la nostra camminata fotografica sono inevitabili i racconti e le leggende che questi posti portano con se da secoli. Anche Perda ‘e Liana ha sue e gli amici escursionistici non aspettano altro che di scoprirne i misteri.

Saliamo alla sua base mentre le rondini ci accolgono festanti quasi a danzare intorno a noi.

Escursione Perda 'e Liana 4 luglio 2020 (16)

La sensazione di essere a ridosso di questo monumento è davvero strana, perda ‘e liana ci accoglie con tutta la sua imponenza e a tratti sembra quasi incutere paura ma è solo un effetto temporaneo dovuto alla stanchezza del sentiero ripido che conduce alla sua base.

Il tacco veniva considerato “la porta dell’inferno” e la leggenda narra che nelle notti di luna piena i diavoli e le streghe uscissero per inguaiare e mettere paura agli umani. Si diceva anche che se le persone diventavano ricche in fretta voleva dire che si erano recati qui per vendere l’anima al diavolo.

Una volta decise di andarci un giovane disposto a vendere al diavolo la propria anima pur di diventare ricco. Arrivato a Perda Liana verso il tramonto con i colori che iniziavano a dare al tacco dei colori bellissimi ma per lui inquietanti, si sedette e attese. Verso la mezzanotte apparvero i diavoli che danzavano sopra di essa. Il giovane volle parlare con il capo che teneva un asino con in groppa una bisaccia carica di monete d’oro. Per il giovane fu una visione fantastica ma quando vide il Diavolo in viso cominciò ad avere paura. Sentendosi perduto recitò alcuni versi:

“Joseph, Maria cum Jesus, itt’est custa camarada! Santa Giuglia avocada mi che vochet dae mesus!”

Sentita questa invocazione i diavoli sparirono e il giovane salvò la sua anima.

Ma la serata è filata liscia e mentre ci avviamo per trovare un posto adatto per aspettare il tramonto e il sorgere della luna, i raggi del sole cominciano a giocare con le nuvole.

Rilassati ci godiamo un buon bicchiere di vino cannonau e la musica di Ilienses, Civitate Barbariae. Mauro e Natascia non credono alle loro orecchie!

La piccola cassa balla tra le pietre al ritmo dei bassi e dei tumbarinos e dei suoni gutturali dei tenores. La voce narrante di Natascia echeggia nell’aria mentre il sole piano piano scompare dietro il Gennargentu.

Ed eccola la luna che timidamente inizia a sollevarsi dall’orizzonte.

Nessuna anima in pena, nessuna strega o diavolo ha deciso di farci visita stasera.

E mentre continua ad illuminarsi sempre di più lasciamo alle nostre spalle la sagoma di Perda ‘e Liana che oramai si fa sempre più scura e la luna che illumina il nostro cammino ci guida verso le macchine.

Torniamo a casa portandoci dentro un senso di pace e tranquillità che solo questi posti riescono a dare.

Come sempre il racconto prende forma e la natura continuerà a fare il suo corso regalandoci ogni volta sogni come questo.