Le molte anime di Ozieri

Da quando è partito Viaggio in Sardegna abbiamo percorso moltissimi chilometri sulle le strade dell’Isola e da Ozieri siamo passati tante volte. Si trova infatti lungo la SS128 che è una delle direttrici sulle quali ci muoviamo spesso. Per tante ragioni però non ci siamo mai fermati a lungo.

Ozieri Blogtour 2018

È stato quindi con grande piacere che abbiamo accolto l’invito di Giuseppina (Bimbo in Spalla) e Maria Vittoria (Flanieren in Sardegna) a partecipare insieme ad altri Blogger a un blogtour.

Con alcuni di loro abbiamo già fatto questa esperienza: Daniele Pipitone (Un Sardo in giro), Daniela Madau (DaMA del Guilcer), Eryka Kosta (Eryka in viaggio).

Sabato c’erano anche Federica (Gente in viaggio), Natascia (Roba da Natti), Stefania e Vittorio (Heart of Sardinia) che abbiamo avuto il piacere di incontrare per la prima volta.

Ci hanno accolto Giuseppina e Maria Vittoria con il Sindaco di Ozieri Marco Murgia, con quale abbiamo avuto il piacere di scambiare un po’ di opinioni anche domenica mattina durante un aperitivo al caffè Palace. Da  quel momento la nostra due giorni è diventata un susseguirsi di appuntamenti e incontri interessantissimi.

Sarebbe forse noioso fare la cronaca di tutto quello che abbiamo visto e fatto a Ozieri in questi due giorni e quindi forse è meglio iniziare col dire perché non ci siamo mai fermati, nonostante sapessimo benissimo che si tratta di una delle cittadine della Sardegna maggiormente cariche di storia.

Seimila anni di storia sarda

Storia anche molto antica, infatti Ozieri da il nome alla civiltà che nel neolitico si è diffusa in tutta l’Isola e che  è senza dubbio una delle espressioni più significative della nostra storia antica. La posizione attuale, dominante su una porzione molto vasta di territorio pianeggiante è senza dubbio uno dei motivi che l’ha resa così interessante per le popolazioni che la abitano ininterrottamente da almeno seimila anni.

Molte civiltà e molte culture si sono succedute e la vera epoca d’oro è stata senza dubbio diciottesimo e diciannovesimo secolo, durante i quali la città, già curatoria e sede vescovile crebbe d’importanza grazie alla qualità della sua produzione agricola. Uno sviluppo testimoniato dalla stessa struttura cittadina nella quale abbondano i palazzi signorili con le caratteristiche altane, terrazze coperte o porticati all’ultimo piano che godono di una magnifica vista sulla città e sulla campagna sottostante.

Le campagne di Ozieri
Dalla cattedrale di Sant’Antioco di Bisarcio, antica sede vescovile, si vede in lontananza Ozieri ed in mezzo una pianura fertilissima.

Anche la storia medievale di Ozieri è ricca di fascino e di importanti vestigia: chiese, monasteri e palazzi, alcuni dei quali poi ristrutturati in epoca rinascimentale. Come del resto non mancano le tracce della civiltà romana che qui ha lasciato alcuni ponti ancora ben conservati e che qui aveva una delle più importanti attività cerealicole.

Quindi perché non ci siamo mai soffermati? Per lo stesso motivo per il quale pochi decidono spontaneamente di visitarla: non se ne parla abbastanza. Ozieri non si racconta e nonostante gli sforzi dell’amministrazione c’era bisogno che qualcuno lo facesse dall’esterno. È questo il motivo che sta alla base del blogtour e intanto che ve lo raccontiamo possiamo dire che secondo noi è un obiettivo raggiunto e meritato.

Un buon tour che si rispetti deve avere anche una location per potersi riposare e per noi svegliarsi la mattina nella tranquillità delle campagne ozieresi e la gentilezza del Sig.Titino il titolare del B&B che ci ha ospitato è stato fantastico.

Fare colazione e chiacchierare di prospettive e rilancio del territorio.
Il B&B Santu Larentu è stato costruito tenendo conto della sostenibilità e risparmio energetico. Insomma  il luogo ideale per un tour della città e del territorio, Titino è un pozzo di conoscenza e ci ha accolto con tantissime chicche sulla città sin dal sabato mattina per poi proseguire la domenica.

B&B Santu Larentu
Titinu il proprietario del B&B Santu Larentu, insegnante in pensione e profondo conoscitore della storia della città.

A spasso per le vie del borgo tra cantine e monumenti

Muoversi attraverso il centro storico di Ozieri richiede un certo allenamento. Non ci sono infatti strade pianeggianti, tutte le strade e viuzze del centro storico sono rivestite in pietra e sono sempre in salita (anche in discesa, ma le salite sono di più). Spesso interrotte da rampe di scale in pietra che non finiscono mai se non verso scorci davvero interessanti e inusuali. Una sorpresa per noi che sappiamo come qui in Sardegna i centri storici sono stati spesso massacrati dalla speculazione.

Scale ovunque
La parte antica di Ozieri è molto ben conservata e presenta i tratti classici di un borgo medievale con scalette e passaggi stretti tra i palazzi
scale e gallerie
Mura antiche e sottopassaggi, scale e angoli segreti per una città da scoprire a piedi.

È qui che tra qualche giorno si svolgerà la festa di Sant’Andria. Con l’inizio di dicembre nelle cantine della città si stapperà il vino nuovo. Un’occasione conviviale molto sentita che richiama migliaia di persone da tutta l’isola. Si sta in giro di cantina in cantina ad assaggiare il vino nuovo e mangiare ogni sorta di affettato e formaggio oltre a stuzzichini vari, il tutto accompagnato da musica e ballo sardo.

Il prodotti del territorio sono i protagonisti al caffè Svizzero, locale storico al centro di Ozieri
Il prodotti del territorio sono i protagonisti al caffè Svizzero, locale storico al centro di Ozieri

Ne abbiamo avuto un anticipazione sabato sera visitando alcune delle cantine che hanno già iniziato ad organizzarsi. Una vivacità inaspettata per una cittadina che è poco presente nei circuiti turistici.

Eppure da quel che abbiamo visto (e assaggiato), Ozieri sembra essere adattissima ad accogliere gli appassionati del food tourism, ma non solo.  Secondo noi il capoluogo del Monte Acuto ha diverse frecce al suo arco. Abbiamo infatti abbondanza di specialità gastronomiche di alto livello unita ad un’ampia offerta culturale. Un contesto che mette insieme da una parte l’accoglienza rurale e dall’altra gli stili di vita tipicamente cittadini.

Si tratta ovviamente di una città di provincia, quindi con una dimensione umana molto diversa dalla metropoli. Ozieri invita al passeggiare lento e rilassato alla scoperta di angoli caratteristici e suggestivi. Per esempio, in cima alla strada sulla quale si affaccia la casa che fu di Francesco Ignazio Mannu troviamo la fontana Grixoni (pronunciata Grissoni, la x non deve trarre in inganno) che grazie alla disponibilità dell’amministrazione abbiamo potuto visitare anche sotto scoprendo i passaggi segreti che l‘acqua percorre nel sottosuolo di Ozieri.

La fontana Grixoni
Dalla montagna sgorga una fonte che già nel medioevo fu imbrigliata sotto la fontana Grixoni. Un tempo punto di snodo tra i quartieri storici di Ozieri.

Si mangia! Tanto e bene

Dobbiamo ammetterlo, dopo Tappas avevamo iniziato la dieta, ma si è rivelata un’illusione, spazzata via fin dall’aperitivo di sabato  mattina, anzi ancor prima. Infatti l’associazione MOICA il Movimento Italiano delle Casalinghe aveva organizzato per noi un laboratorio di pasta fatta in casa con successiva degustazione. Io stesso ho indossato il grembiule e come Sara guidato da Mariassunta e Leonarda mi sono cimentato nella preparazione de sos maccarones de ungia cioè i classici gnocchetti fatti in casa nella versione ozierese.

Maccarrones de ungia
Sara fa esperienza con i maccarrones de ungia, pasta fatta in casa alla maniera di Ozieri.
Pasta fatta in casa
Natascia (Roba da natti) alle prese con la pasta fatta in casa
Semola di grano duro e pasta fatta in casa
La semola di grano duro è faticosa da lavora occorre un certo allenamento
La tecnologia azzera i tempi anche nelle cose più tradizionali
La tecnologia azzera i tempi anche nelle cose più tradizionali

A seguire una sosta nella Cantina Sanna che tradizionalmente apre la festa di Sant’Andria ospiti del simpaticissimo Vincenzo. Poi un lungo aperitivo, di fatto un pranzo, con degustazione di vini salumi e formaggi del territorio allo storico Caffè Svizzero. Un luogo di ritrovo classico al centro di Ozieri che vanta una storia più che secolare. Fu fondato un secolo e mezzo or sono da un commerciante approdato qui dalla Svizzera. Adesso è gestito dalla famiglia del suo socio che lo porta avanti ormai da generazioni. Siamo rimasti impressionati e affascinati dal modo in cui Barore ci ha raccontato la storia di famiglia.

Al Caffè Svizzero la simpatia e la competenza di Barore, un'attività che attraversa le generazioni.
Al Caffè Svizzero la simpatia e la competenza di Barore, un’attività che attraversa le generazioni.
registratore di cassa al caffè svizzero
Il primo registratore di cassa del caffè Svizzero, quando ancora era un emporio ai primi del novecento

I giovani imprenditori guidano la rinascita

Le città antiche come questa hanno spesso famiglie molto rappresentative e che ne costituiscono l’ossatura sia in ambito imprenditoriale che culturale. Questo a Ozieri è accaduto spesso e sebbene negli ultimi decenni sia sembrata un po’ appannata, la fama di città operosa e prosperosa non è mai venuta meno.

Merito anche di tanti giovani che abbiamo conosciuto nel nostro tour, donne soprattutto, ma anche uomini che con grandissima passione hanno deciso di condurre le loro attività senza compromessi, in una ricerca della qualità che ha del maniacale e che naturalmente sta producendo dei risultati degni di nota.

L’elenco è lungo e non vorrei dimenticare nessuno, a iniziare dalla fattoria didattica Tanca e muros rujos che poco fuori Ozieri produce olio extravergine di oliva biologico di altissima qualità (e da quest’anno in versione monocultivar) che abbiamo avuto modo di assaggiare nel pomeriggio di sabato.

Maria Antonietta Cherchi - Tanca e muros rujos - Ozieri
Tanca e muros rujos: la passione per la campagna e qualità senza compromessi si possono insegnare e trasmettere. La missione di Maria Antonietta Cherchi è questa.

Abbiamo apprezzato moltissimo i salumi artigianali Bardana e i formaggi tipici, sia quelli di Piras che quelli di Cabigliera e Zidda un’azienda agricola casearia di assoluta eccellenza che produce ottime perette ma anche formaggi vaccini e pecorini in maniera artigianale. Assolutamente fantastica la loro ricotta al peperoncino. E come dimenticare il pane fino di Ozieri o i dolci della pasticceria artigiana di Giuseppe Zappareddu le copulette e sospiri.

la zangola
La zangola, serviva per fare il burro artigianalmente. questo è un esemplare antico con movimento a manovella.
Agnese Cabigliera giovanissima imprenditrice agricola e casara. Formaggi buonissimi prodotti in maniera del tutto artigianale secondo la tradizione.
Agnese Cabigliera giovanissima imprenditrice agricola e casara. Formaggi buonissimi prodotti in maniera del tutto artigianale secondo la tradizione.
copulettas
Le classiche copulette di Ozieri, inutile dire che sono buonissime.

Nonostante Ozieri non sia mai stata nota per il vino, abbiamo scoperto che una nuova generazione di viticoltori ha iniziato a sperimentare e riportare alla vinificazione uve autoctone pressoché dimenticate come l’Alvarega che ci ha stupito per il carattere  deciso, specialmente se vinificato in purezza. Si tratta di produzioni limitatissime e destinate perciò a un mercato di nicchia, ma che sono assolutamente degne di nota per la loro qualità.

Una delle scoperte più interessanti è stata la figura di Salvatore Polo lo Chef titolare del ristorante La Torre. Sabato sera ci ha invitati alla degustazione di una serie di pizze gourmet straordinarie, accompagnate da birre sarde artigianali (Barley e Dolmen entrambi birrifici di grandissima qualità).

La domenica a pranzo invece, Salvatore ha voluto reinterpretare per noi alcuni piatti tipici della tradizione sarda e in particolare ozierese con delle ricette decisamente fuori dall’ordinario.

Salvatore è una persona decisamente interessante con una attenzione ai particolari ed agli abbinamenti che stupisce. Sia le pizze che gli altri piatti sono difficili da dimenticare e soprattutto trasmettono un contatto pressoché immediato con le campagne circostanti e la tradizione di questo pezzo di Sardegna. Salvatore lo fa attraverso una interpretazione moderna che riesce a legare l’entroterra e le coste in una maniera fluida e naturale.

Un territorio da scoprire in molti modi

Per noi che siamo particolarmente interessati agli aspetti culturali ed archeologici è stata una due giorni decisamente interessante. Sabato siamo partiti con la visita alla cattedrale di Sant’Antioco di Bisarcio, l’antica sede vescovile per arrivare domenica al museo archeologico presso l’antico monastero delle Clarisse. Abbiamo anche visto la famosa grotta di San Michele dove sono stati fatti i primi ritrovamenti del vasellame della cultura di Ozieri.

La parte più nuova (relativamente) di Sant'antioco di Bisarcio.
La parte più nuova (relativamente) di Sant’Antioco di Bisarcio.
Sara alle Clarisse
Sara che posa accanto alla stele di una tomba di giganti, siamo al museo archeologico ospitato nell’ex convento delle Clarisse

Tutto il weekend è stato davvero indimenticabile. Il contesto molto bello di una cittadina elegante e ben tenuta che mostra la sua storia in ogni angolo è senz’altro un ingrediente fondamentale. Abbiamo percepito e ci è davvero piaciuto, l’entusiasmo di una generazione di giovani amministratori ed imprenditori che vogliono far conoscere la loro città.

Imprenditori come Sonia Galleu il cui mulino, appartiene alla sua famiglia da generazioni ed era famosissimo già tra i nostri genitori per la qualità delle loro farine di grano duro. Ebbene questo mulino è anche museo del grano. Un presidio educativo che accoglie le scolaresche come gli adulti, mantenendo la memoria della lavorazione tradizionale del grano che ricordiamolo, è stata per secoli la vocazione dell’intera Isola.

Prodotti del mulino Galleu
Il museo del grano dentro il mulino Galleu che da quasi cento anni produce semola di grano duro sardo “Senatore Cappelli”.
Mulino Galleu e Museo del Grano
Quasi cento anni di storia per questo che è tra i più conosciuti mulini della Sardegna.

Ozieri è sempre stata una città importante sia in epoca romana che in epoca medievale, e rinascimentale e lo è stata ancora nel novecento. Oggi le sue eccellenti produzioni agricole e casearie, la sua accoglienza così spontanea e la sua voglia di vivere possono essere un fantastico biglietto da visita. Ai viaggiatori come noi che vogliono conoscere la Sardegna in maniera attiva, Ozieri offre la possibilità di muoversi a cavallo, a piedi, in bicicletta, fare gite sul lago Coghinas o visite ai numerosissimi siti archeologici o l’incredibile museo diffuso che persino pochi ozieresi conoscono e che alcuni anni fa mi stupì con quelle strane sfere nei pressi del nuraghe Burghidu.

museo del territorio ozieri
Questa sfera vicino al nuraghe Burghidu qualche anno fa mi incuriosì parecchio, fa parte di un museo del territorio, distribuito nell’agro di Ozieri.

Per finire vorremmo lasciare un pensiero sul blogtour e sugli amici che hanno partecipato a questo weekend con una foto della merenda finale all’agriturismo Sa domo de l’Olia. Ci siamo divertiti, abbiamo avuto modo di conoscerci meglio ed è stato un grande piacere passare del tempo con loro.

Blogtour Ozieri 2018
Un’istantanea a Sa Domo e s’Olia, una merenda tutti insieme (anche se nella foto non si vede, c’eravamo tutti) prima di salutarci .

Bloggers Weblinks:

Le aziende e gli amici di Ozieri che ci hanno ospitato:

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