Le miniere di Oschiri

Viaggio nel cuore di miniere dimenticate.

Ci avevamo messo gli occhi sopra da tempo ma per un motivo o per l’altro ancora non eravamo riusciti ad arrivarci. Ne aveva sentito parlare Marco da suo nonno parecchi anni fa, tant’è che ne conserva ancora gelosamente un minerale proveniente da questi luoghi.

Così facendo ricerche in giro per il web scopriamo che ci sono ancora alcune gallerie aperte con addirittura i carrellini e la motrice!

L’interno della galleria di Giagone

Finalmente sabato decidiamo di fare questa esplorazione e con il Limbara ancora innevato e le strade ghiacciate ci avviamo verso la piccola frazione di Giagone che appartiene al Comune di Oschiri.

Poche case e abitanti, se non erro 5. Fermiamo la macchina e subito ci accoglie un simpatico cagnolino che poi sarà la nostra scorta per tutta l’escursione!

Ci salutano anche due simpatiche signore che abitano la frazione, ci danno anche la tempistica per raggiungere la miniera. In realtà con il nostro passo ci mettiamo meno tempo ma è già un ottimo riferimento.

La salita si fa subito ripida, per un tratto è fattibile anche con la Panda ma decidiamo comunque che camminare è molto meglio. Più avanti in effetti diversi rivoletti d’acqua si sono riversati nella carrereccia, e ogni tanto dobbiamo stare attenti nel guadare per non finire sotto.

il Rio Rizzolu

Lungo il percorso vecchie casette abbandonate ma non troppo, in una di queste si legge un cartello “casa disabitata ma non abbandonata”! Diamo solo un’occhiata fugace all’esterno e riprendiamo l’esplorazione.

Nei pressi dell’ultima casetta proprio sulla stradina ormai sconnessa, vediamo qualche dettaglio che ci fa pensare che la miniera dev’essere molto vicina: un binario!

Ingresso Galleria
Marco fotografa all’interno della prima galleria che troviamo lungo il sentiero

E in effetti proseguendo sul sentiero ormai divenuto un fiume troviamo una galleria abbandonata. Facciamo una veloce esplorazione all’interno, con il cagnolino che ci precede quasi a volerci guidare, e usciamo. Sicuramente non è quella che abbiamo visto in foto.

Proseguiamo un po avanti ma ci rendiamo conto che probabilmente non avremmo trovato nulla e quindi tornando a ritroso prendiamo un ripido sentiero in salita. Li per un attimo Marco nota i carrelli sul lato opposto alla strada. Riscendiamo e cerchiamo l’accesso.

Finalmente, riusciamo a raggiungere la miniera e iniziamo la nostra piccola esplorazione! Caschetto e pile frontali ci permettono di dare un’occhiata più approfondita e realizzare qualche scatto.

L’ingresso della miniera

La miniera non si spinge più avanti di molto. Con molta probabilità una frana ne ha ostruito il passaggio davanti a noi. Però è comunque una visita interessante, così come parte dell’attrezzatura rimasta lì, quasi come un piccolo museo dimenticato dal tempo.

Marco insieme al nostro piccolo amico esplora la galleria

Effettivamente in pochi si sono spinti sino qui per visitarla, e la vegetazione ormai sta sempre più nascondendo le tracce di questo luogo dimenticato.

Il cane, che qui sembra davvero il padrone di casa, ci guida attraverso la vegetazione per mostrarci i carrelli abbandonati qualche metro più in la rispetto all’ingresso della galleria.

Particolare della motrice

Fuori corrono ancora i binari, poi il tutto si ferma, così come il tempo.

Dal sito Minere di Sardegna leggiamo che questa zona “fu interessata da una miriade di piccoli lavori di ricerca soprattutto per minerali di molibdeno. Di tali lavori oramai si ha difficoltà ad individuare le tracce sia per la eseguità degli stessi che per la presenza di una fitta vegetazione in tutta l’area a Nord del lago Coghinas. ” 

Carrelli abbandonati vicino alla miniera

In effetti non essendoci riferimenti precisi anche noi siamo dovuti andare per tracce. In ogni caso stiamo parlando di insediamenti degli anni ’20/30. Stando a quanto riportato sul sito esistono altri giacimenti sparsi nel territorio tra il Limbara e il lago Coghinas.

La zona è comunque molto bella anche dal punto di vista naturalistico e durante l’esplorazione possiamo godere anche di un bel panorama. Così piano piano ritorniamo alla macchina e iniziamo a preparare la prossima avventura.

Per chi fosse interessato ecco il waypoint della miniera: 40°48’46.0″N 9°03’56.1″E – 40.812782, 9.065575

La galleria si raggiunge in circa 40/50 min con un buon passo. Nei pressi di un vecchio cancello poco prima della casetta prendere il sentierino alla vostra sinistra.

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