Itinerari Ecoturistici in rete

Blogger e giornalisti alla scoperta della Sardegna

Una settimana fa sono stata piacevolmente colpita da una iniziativa a cui sono stata invitata insieme ad alcuni giornalisti e blogger nazionali e internazionali.

La colorata sala dei costumi tradizionali della Sardegna al Museo Etnografico
La colorata sala dei costumi tradizionali della Sardegna al Museo Etnografico

Insieme (anche se io solo per un giorno) abbiamo avuto modo di scoprire e raccontare alcune località della Sardegna che saranno punto di riferimento per il turismo crocieristico tematico.

Promuovere il turismo di qualità e sostenibile, questa è solo una delle azioni importanti messe in capo dall’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna.

ItinERA

Il progetto a cui abbiamo partecipato si chiama per l’appunto ItinERA e mira a sviluppare nuovi tematismi in Sardegna relativi all’ambiente, turismo culturale, enoturismo e i borghi. Favorire perciò l’incontro fra aree poco conosciute dell’isola e il turismo crocieristico luxury.

Una bella sfida certo ma i numeri sono davvero interessanti.

Ma veniamo a noi.

Cosa abbiamo visto e fatto

Ovviamente vi parlerò della mia giornata e di questo straordinario gruppo di persone che ho avuto modo di conoscere. La condivisione di opinioni, visioni e impressioni è stata molto importante perchè ci ha dato modo di confrontarci su queste tematiche sotto diversi punti di vista.

Museo del Costume

Prima tappa di quest mio tour è stato il Museo del Costume, e mentre aspettavo i miei amici in arrivo da Oristano ne ho approfittato per fare due chiacchiere con la nostra guida d’eccezione, Franca Rosa Contu.

Costumi
Particolare del Costume di Nuoro esposto all’ISRE

In un susseguirsi di presentazioni, strette di mano e nuove conoscenze ci avviamo per le sale del nuovo allestimento che ha lasciato tutti di stucco. Anche io,ne sono rimasta affascinata, e non è la prima volta che entro al Museo. Eppure quando il racconto viene fatto da una persona come Franca Rosa, appassionata e conoscitrice delle nostre più profonde tradizioni, la visita non può che essere appagante.

Prima tappa nuorese si può dire conclusa con successo, il successivo trasferimento verso la nuova location è un susseguirsi di domande, approfondimenti interessanti.

Montiblu Concept

Seconda tappa da urlo, nel vero senso della parola. Il primo ingresso nel locale Montiblu di piazza Satta è stato veramente d’impatto. Meraviglia e stupore hanno accompagnato i giornalisti e i blogger all’interno di questo antico palazzetto dove ad attenderci c’erano i titolari Egidia e Battistino.

Prima di concederci una pausa di gusto Battistino da vero maestro ci ha letteralmente invitato a mettere le mani in pasta! Per non intimidirci troppo ci ha preparato e omaggiato di bellissimi grembiuli con mattarello annesso.

Laboratorio di pasta artigianale da Montiblu Concept
Mani in pasta per gli amici bloggers e giornalisti

Prima sfida della giornata, la preparazione de Sa Sevada o Sebada. In un susseguirsi di impasti, impiastri e altri disastri, piano piano ognuno e ognuna ha tirato fuori lo spirito dello chef che c’è in noi! Tra dirette, fotografie, video e selfie anche le Orulettas ce le siamo preparate per bene!

Prima considerazione di metà giornata: l’itinerario funziona! Ci sono tutti gli ingredienti, la storia, la cultura, modernità e l’esperienza! E se siamo rimasti incantati noi figuriamoci i futuri visitatori!

Sorprese enogastronimiche

Qui siamo rimasti quasi imbalsamati. Perchè la scoperta de Su Filindeu davvero non ce l’aspettavamo. Almeno non così.
Paola Abraini è riuscita in poco tempo a trasmetterci non solo la storia e la bellezza di questa pasta ma anche tutta la sua passione. Ogni gesto, ogni movenza e sorriso mi ha fatto pensare: “questi fili sono davvero di Dio”! Così infatti vengono tradotti, diciamo poeticamente dai nuoresi. In realtà dietro questa antica pasta c’è tutta una storia, una tradizione centenaria che chi avrà voglia e pazienza potrà leggere negli articoli di Alessandra Guigoni,
oppure sul mio blog Barbaricina dove ho raccontato di questa magia.

Su Filindeu
Su Filindeu
Paola Abraini e il suo Filindeu
Paola Abraini mostra la meraviglia de Su Filindeu

Tra un filo e l’altro, sono 256, dopo 8 belle stirature di pasta, essi vengono messi ad essiccare in un ripiano tondo di legno.

Ecco, questa è quella che si può chiamare esperienza! Finalmente dopo le migliaia di twittate, instagrammate e dirette eccoci a pranzo, non un pranzo qualunque! Dagli antipasti al dolce tutto è perfetto, dalla presentazione sul piatto alla poesia degli ingredienti. Un susseguirsi di emozioni.

Così dopo aver preso qualche kg, ho pensato, “magari in questo itinerario ci sarà spazio per una scampagnata”, invece il tempo porello ci ha giocato un brutto scherzo e quindi via di corsa (si fa per dire), in navetta e tappa a Mamoiada.

Cantina Sedilesu

Fuori piove ma dentro ci attende il vino e che vino! Nemmeno il tempo di smaltire i bagordi del pranzo che subito ci attendono i vini della Cantina Sedilesu accompagnati da salumi, formaggi, miele e confetture. L’apoteosi!

Un buon bicchiere di vino cannonau non si può rifiutare

La tappa mamoiadina è stata fugace, ora ci attende un’oretta di viaggio sino a Baunei, dove troviamo ad attenderci Sindaco e Assessore al Turismo.

Baunei

Territorio che io e Marco conosciamo molto bene. Anzi sarebbe stato molto bello poter far conoscere ai miei amici anche gli aspetti naturalistici, sono sicura che ne sarebbero rimasti entusiasti. Vorrà dire che ci sarà una scusa per farli tornare!

Sa Brocca laboratorio di ceramica
All’interno del laboratorio di ceramica Sa Brocca

L’accoglienza è stata bagnata dalla pioggia, ma questo non ci ha comunque impedito di poter visitare tre botteghe interessantissime. Dalla lavorazione della filigrana de Sa Naccara alla ceramica di Sa Brocca, sino a Tramas con la meraviglia della tessitura. Non ci hanno fatto mancare nemmeno il giretto con il trenino del supramonte!!! Risate? Tante? Chiedeteci se siamo felici? Molto.

Convivialità baunese al Ristorante Golgo

E come accaduto per Ozieri, anche Baunei per me è stata una scoperta. Perchè oltre ad offrire un territorio stupendo per praticare Trekking e altre attività outdoor, ha tanto da offrire in fatto di tradizioni e non solo enogastronomiche! Quelle le abbiamo testate al Ristorante Golgo, e qui davvero chiudiamo in bellezza ( e non parlo solo di culurgiones)!

Chiusura dei Culurgiones di Baunei
Culurgione

Ad attenderci i maggiori esperti di BlueZone, abbiamo parlato di Longevità e sopratutto mangiato….molto, chiaccherato, tanto e conosciuto davvero tante persone interessanti.

Interno Ristorante Golgo
L’interno del Ristorante Golgo è un inno alla longevità

Conclusioni

Fare turismo di qualità in Sardegna si può, coniugare la conoscenza dei luoghi, la loro storia e cultura, altrettanto. In realtà anche se può sembrare diversamente, questo tour non è stato solo mangiare, ma attraverso il cibo siamo entrati in contatto con l’identità dei posti che abbiamo visitato. Abbiamo condiviso attraverso la tavola, un modo di vivere, di fare, diverso in ogni luogo. Patrimoni da custodire e tramandare. Porte da spalancare a chi ha voglia di conoscere e immergersi in ogni territorio.

Anche se è brutto dirlo, siamo stati le cavie (molto volentieri) di un progetto che se dovesse prendere il volo potrebbe dare input ad un turismo più consapevole. Ognuno a modo suo a portato via con se un pezzetto di Sardegna e anche noi sarde presenti, in fondo abbiamo imparato che c’è ancora tanto da imparare e da scoprire. Un’isola da vivere a 360°, fuori dai soliti canoni.

La mattina successiva, tempo di saluti e partenze, ci ha accolto con un tempo magnifico, io e Roberta ripartiamo, lei per Nuoro io per Mamoiada. E come per i precedenti blog tour a cui ho partecipato, non vedo l’ora di rivedervi tutti, davvero! Una classe cresciuta di curiosi e appassionati. Viaggiare, seppur a due passi da casa, comporta sempre piacevoli scoperte e l’incontro con belle persone.

Ora non ci resta che la parte escursionistica, per chi avrà pazienza e voglia vi aspetto in Sardegna, per il secondo e perché no il terzo round.

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