Tavolara, uno dei simboli di Olbia, è quella presenza maestosa e massiccia che ogni olbiese cerca quando ritorna a casa da un viaggio, fosse anche di pochi km.


L’isola ha l’aspetto di una lama di calcare (secondo alcuni di una balena o un drago) che si erge dal mare di fronte al Golfo Olbia, raggiungendo con una sorprendente verticalità la quota massima di 565 m sul livello del mare in poco meno di 6 km di lunghezza e qualche centinaio di metri di larghezza.
Tavolara è incombente, presente e visibile ovunque da Olbia: quando passeggi lungo il corso Umberto I verso il molo Brin te la trovi davanti a riempire tutto l’orizzonte.
Ma soprattutto è vicina, in pochi minuti di traversata, in traghetto o gommone, da Porto San Paolo o da Cala Finanza si può raggiungere il piccolo molo sull’isola.

L’escursione
L’escursione a Tavolara e la salita a Punta Cannone è una classica del trekking ed una delle più belle da farsi in Gallura. Si raggiunge la vetta attraverso un sentiero che partendo dalla base granitica dell’isola si inerpica poi lungo le falesie calcaree e ne costeggia i punti più panoramici.

Alla fine di questa traccia molto evidente, si raggiunge un piccolo pianoro piuttosto in pendenza dal quale si affronta poi l’ultima salita verso la vetta.

Il percorso attrezzato
Da qualche tempo l’ultima parte dell’escursione che prevedeva una arrampicata su roccia o l’ausilio di una serie di corde fisse, è stata resa più sicura con il posizionamento di un cavo statico in acciaio e di una serie di gradini che facilitano la salita. In ogni caso non c’è verticalità e si è sempre in sicurezza.
vi sono altri punti che sono più verticali e complessi ma non sono quelli che sono previsti nei nostri trekking., questo ultimo tratto è untrekking riservato ad escursionisti attrezzati, dotati quindi di caschetto, imbrago e longe statiche o meglio ancora da ferrata.
Eventualmente per la successiva discesa e rientro è anche possibile utilizzare una corda da 60 metri per calarsi alla base di questo percorso, opzione secondo noi molto consigliata che permette di non intralciare chi invece sta salendo, oltre a regalare un’ulteriore emozione.
Ovviamente bisogna percorrere questo tratto in sicurezza. Optano per quest’ultima soluzione gruppi autonomi non con Guida Escursionistica.
Alla fine del cavo d’acciaio si arriva sulla cresta di Tavolara e in direzione Nord-Est si vede a far contrasto con il blu del cielo la Madonnina che guarda verso la terraferma.

Ancora quindi circa cento metri in leggera salita lungo la cresta, la Madonnina sostituisce un grande croce di ferro oramai abbattuta che alcuni decenni fa indicava la vetta, molto simile a quella che vediamo nelle immagine del Cervino.


Il rientro
Per il rientro è possibile percorrere a ritroso il sentiero dell’andata, molto ben segnato, oppure esiste un sentiero alternativo molto ripido e che si percorre con l’ausilio di alcune corde fisse in altrettante disarrampicate, non difficile ma comunque da fare con prudenza.
Nella traccia su Wikiloc si nota infatti come ad un certo punto a destra scendiamo per il sentiero alternativo, piu rapido (e ripido).
Sia l’uno che l’altro sentiero si ricongiungo e giunti in prossimità di una costruzione prefabbricata si prosegue in riva al mare sul demanio come si è proceduto all’andata. Il sentiero continua in una proprietà privata che va evitata. Si arriva così al molo sul quale troveremo i traghetto per il ritorno.
Come arrivare a Tavolara
Essendo un’isola è necessario superare il breve tratto di mare che separa Tavolara dalla terraferma (che curiosamente chiamiamo così, ma la terraferma è anch’essa un’isola, la Sardegna).
Durante il giorno i traghetti da Porto San Paolo effettuano numerose corse da e per Tavolara, dalle ore 9:00 alle 18:00, ogni mezz’ora il biglietto è di 20 Euro e comprende andata e ritorno.
La biglietteria si trova nel parcheggio a pagamento adiacente alla spiaggia, poco dopo il porto. Si può pagare anche con carte, costa 1 Euro la prima ora e 50 Cents ogni ora successiva, quindi con circa 7/8 Euro si può lasciare la macchina tutto il giorno.
Un’alternativa molto utilizzate dalle Guide o se si va in comitiva, è quella di farsi accompagnare con un veloce gommone (anche da Cala Finanza). Noi di solito utilizziamo questo servizio.
I prezzi sono aggiornati al 2022
Se volete salire a Tavolara con l’ausilio una Guida, in completa sicurezza e senza preoccuparvi dell’attrezzatura, contattateci:
Attrezzatura
Dispositivi di sicurezza: caschetto, imbrago, e doppia longe da ferrata , secondo noi sono indispensabili per percorrere senza rischi la parte finale dell’escursione a Tavolara, cioè il percorso attrezzato per la salita a Punta Cannone.
Sono ovviamente indispensabili le scarpe da trekking possibilmente alte, assolutamente da evitare infradito o altre strane calzature tipo scarpe da scoglio.
Noi ad esempio utilizziamo scarpe tecniche da avvicinamento.
Non devono mancare nello zaino: kit pronto soccorso, telo termico, crema solare, lampada frontale e coltello. Visto che non ci sono problemi di ricezione è una buona idea avere con se un power bank per il telefonino.
Note
Raggiungere Punta Cannone è faticoso e richiede un discreta forma fisica.
A causa dell’esposizione particolare non tutti i giorni sono adatti per effettuare l’escursione a Tavolara e la salita a Punta Cannone. Quando per esempio soffiano Scirocco oppure il Maestrale forte, l’ascesa e la permanenza nelle zone alte dell’isola è poco piacevole.
Occorre sempre informarsi delle condizioni meteo prima di effettuare l’escursione, in cima infatti, non ci sono rifugi o ripari e si è esposti al vento (e alla pioggia se dovesse mettersi al brutto).
Il rientro avviene solitamente durante le ore più calde della giornata percorrendo un sentiero a forte pendenza dentro un bosco di ginepri e lecci, in cui letteralmente manca l’aria.
Per questo motivo consigliamo un’abbondante scorta d’acqua e sali minerali e di salire a Tavolara portando con sé barrette energetiche o un leggero spuntino da consumare prima del rientro.
il 25/6/2022 abbiamo salito in 3 la cima della Tavolara in completa autonomia .
siamo alpinisti di vecchia data con un bagaglio notevole di salite che spaziano in tutto l’arco alpino. Confermo che è una cima dove occorrono nozioni tecniche non banali e consiglio a chiunque non sia preparato di affidarsi a degli accompagnatori onde evitare di farsi del male .
dalla cima si gode di un paesaggio unico e spettacolare nel suo genere.
la consigliamo vivamente !
Grazie Claudio per averci lasciato la tua impressione. Io la considero una delle escursioni più belle che si possano fare in giornata e ovviamente la sicurezza visto il terreno impervio deve essere al primo posto.
E come dici giustamente tu, sempre meglio salire con una Guida se non si conosce il terreno.