L’Autunno in Barbagia di Viaggio in Sardegna non è come quello di altri visitatori spesso distratti e a caccia di banalità; il nostro percorso viaggia su altri binari e canali, ci muoviamo cercando, immaginando qualcosa di diverso, perché la Sardegna non è tutta uguale, è un’altra cosa rispetto a quello che spesso ci viene propinato attraverso stravaganti propagande o un circuito stesso che ha il solo scopo di promuovere dei valori diversi da quelli che realmente può offrire un territorio.
Ci siamo fermati un attimo ad ascoltare il suono di un campanaccio e il suono della voce fiera di chi lo realizza e lo plasma muovendo così tutta una serie di tradizioni che intorno a questo magico strumento fondano a loro volta l’essenza della cultura agro pastorale in Sardegna, quell’attimo è diventato molto di più, minuti, a sentire il racconto di una vita dedicata a creare i suoni della campagna.
Il filo conduttore di questo progetto, dopotutto è questo, cercare in quello che è il quotidiano e apparentemente banale, la diversità, quel qualcosa in più che rende un’immagine un racconto, un suono antico, come quello che plasma Sulis a Tonara con i suoi campanacci.